Igiene degli alimenti: Igiene degli alimenti Si occupa di:
sorveglianza igienico sanitaria di produzione-distribuzione-vendita di alimenti e bevande
sorveglianza dei focolai epidemici di origine alimentare
sorveglianza nutrizionale
promozione di comportamenti corretti del personale addetto
interventi che riducano l’incidenza di malattie correlate al consumo di alimenti
Disturbi di origine alimentare:: Disturbi di origine alimentare: Spesso non sono attribuiti all’alimento
I casi all’anno sono circa ….(sottostimati)
Spesso sono causati dall’inadeguata preparazione degli operatori dal punto di vista dell’igiene alimentare.
Sintomi: diarrea, vomito, crampi addominali, febbre.
Il loro decorso è solitamente benigno ma in persone con più debole condizione fisica (malati, persone anziane, bambini) possono avere esito più grave e talvolta letale.
E’ necessario quindi:: E’ necessario quindi: Formare adeguatamente il personale addetto alla manipolazione degli alimenti
Adottare un piano di autocontrollo (D.Lgs 155/97)
Slide4: Per mantenere un buon livello igienico occorre:
1. proteggere gli alimenti da contaminazioni batteriche, fisiche, chimiche
2.rallentare la moltiplicazione batterica (attraverso l’applicazione dei comuni metodi di conservazione degli alimenti
3.distruggere i batteri nocivi (con adeguata cottura)
Slide5: Contaminazione batterica: da parte di microorganismi
contaminazione fisica: presenza di corpi estranei (sassi, vetro, anelli, orecchini)
contaminazione chimica: presenza di pesticidi, prodotti per pulizia... N.1 protezione da contaminazione
Fonti di contaminazione batterica:: Fonti di contaminazione batterica: Persone: il nostro corpo ospita normalmente batteri, batteri nocivi possono essere trasmessi con mani sporche, starnuti, colpi di tosse.
alimenti crudi
insetti
roditori
polvere
scarti rifiuti
animali
Slide7: Classificazione dei batteri sulla
base della loro funzione:
Buoni-utili: Lactobacillus bulgaricus (Probiotici fermenti
lattici)
Saccaromices Cerevisiae (lievito, birra)
Dannosi: se ingeriti causano un danno alla salute
Indifferenti: sono presenti normalmente nel nostro organismo
ma non causano nessuna reazione (E. coli). Possono causare un
infezione se trasferiti in un altro ambiente
Principali fattori responsabili di contaminazione:: Principali fattori responsabili di contaminazione: Errori nella preparazione (es. lasciare cibi a T ambiente)
eccessivo intervallo di tempo tra preparazione e consumo
cottura insufficiente
presenza di portatori fra il personale addetto
insufficiente pulizia di attrezzature e utensili
Slide9: Fattori che influenzano la crescita
dei batteri:
umidità
temperatura
tempo
acidità
ossigeno
Acqua: Acqua
Indispensabile per la vita dei microorganismi
la sua diminuzione provoca il rallentamento della loro crescita e la morte batterica
molti metodi di conservazione si basano su questo principio
Temperatura: Temperatura I microorganismi possono vivere tra i -5 °C e i 75°c.
+75°C a questa T si denaturano le proteine cellulari e il batterio muore
-5°C a questa T si congela l’acqua libera che non essendo più disponibile causa una temporanea inattivazione batterica (i batteri non muoiono ma smettono di riprodursi)
Classificando i batteri secondo la loro Temperatura ideale…...: Classificando i batteri secondo la loro Temperatura ideale…... Termofili: T ottimale 60°C
mesofili: T ottimale 30°C
psicrofili: T ottimale 20°C
lieviti e muffe si sviluppano in maniera ottimale a circa 25°C, continuano riprodursi anche a -10°C ma con tempi estremamente lenti.
Il raggiungimento al cuore di un alimento di una temperatura superiore agli 80 °C assicural’inattivazione di tutti i batteri. : Il raggiungimento al cuore di un alimento di una temperatura superiore agli 80 °C assicura l’inattivazione di tutti i batteri.
Le spore: Le spore E’uno stadio della cellula batterica che la rende resistente anche ad alte temperature
La spora può dare origine successivamente, uscendo dallo stadio di quiescenza, a cellule batteriche in grado di riprodursi.
Tempo: Tempo Un alimento conservato a temperatura ambiente può nel
giro di poche ore raggiungere cariche batteriche
elevatissime (milioni di cellule batteriche), soprattutto se
coesistono altre condizioni favorevoli alla crescita batterica.
Acidità: Acidità Il grado di acidità di un alimento espressa con il Ph può favorire o ostacolare la moltiplicazione batterica.
La maggior parte dei batteri si sviluppa meglio a Ph neutro (5)
Ossigeno: Ossigeno La presenza di ossigeno favorisce il moltiplicarsi dei batteri Aerobi
Alcuni batteri però detti anaerobi possono moltiplicarsi in assenza di ossigeno
Metodi di conservazione degli alimenti: Metodi di conservazione degli alimenti Vanno ad influire sui fattori che determinano la crescita dei batteri in modo da creare un ambiente sfavorevole alla loro moltiplicazione.
Presenza di acqua: Presenza di acqua Concentrazione: l’acqua viene sottratta tramite esposizione al calore e evaporazione (latte, succhi di frutta)
essicamento: sottrazione di tutta l’acqua presente tramite raggiungimento della temperatura di ebollizione
liofilizzazione
sale-zucchero: intrappolano le molecole di acqua libera
Liofilizzazione: Liofilizzazione 1a fase: si congela l’alimento per trasformare l’acqua in ghiaccio
2a fase: si elimina il ghiaccio mediante sublimazione
mantiene inalterate le caratteristiche nutrizionali dell’alimento
con l’aggiunta di acqua l’alimento riacquistale caratteristiche iniziali
Temperatura : Temperatura Pastorizzazione
sterilizzazione
congelamento
surgelamento
refrigerazione
Slide22:
Pastorizzazione: si applica una T di circa 70-80°C per qualche minuto.
Non è efficace per distruggere le spore.
Si inattivano tutti i germi patogeni.
L’alimento deve essere conservato in frigorifero e consumato entro
pochi giorni
Sterilizzazione:si applica una T di 120-150°C per qualche minuto.
Si uccidono tutti i batteri patogeni e le spore.
L’alimento se confezionato può essere conservato per alcuni mesi a
temperatura ambiente.
Slide23: Refrigerazione: si raffredda il prodotto a T tra i 2 e i 6 °C. Si rallentano
così le attività microbiche. Gli alimenti vanno consumati entro alcuni
giorni.
Congelamento: l’alimento viene portato ad una T
di -12/-20°C. Si formano grossi cristalli di
ghiaccio che in fase di scongelamento causano la
rottura delle membrane cellulari e conseguente
perdita di sostanze nutritive
Surgelamento: l’alimeto viene portato a -18°C in meno di 4 ore. Non si
formano grossi cristalli quindi si mantengono le proprietà nutrizionali.
Ossigeno: la sua assenza blocca il proliferare dei batteri anaerobi: Ossigeno: la sua assenza blocca il proliferare dei batteri anaerobi Sottovuoto
atmosfera controllata
sott’olio
PH: un alimento acido non favorisce il moltiplicarsi dei batteri
sott’aceto
aggiunta di acidificanti(acido citrico)
Casi annuali di intossicazioni alimentari (USA 1992): Casi annuali di intossicazioni alimentari (USA 1992) Salmonelle 3.000.000 (morti 2.000)
Botulino 100 (morti 2)
Listeria 25.000 (morti 1000)
Bacillus cereus 84.000 (morti 0)
Staphylococco aureus 8.900.000 (morti 7120)
In Italia: In Italia 1991
39 casi di botulino Nel 1991
20.511 casi di salmonella
Slide27:
Infezione, quando il microrganismo penetra nel corpo dell’uomo e direttamente provoca la malattia. (es. Tubercolosi, salmonellosi, brucellosi, epatite virale ecc.);
Intossicazioni, dovute alla presenza di tossine già preformate indipendentemente dalla presenza o meno, al momento dell'ingestione, dei germi produttori della tossina (ad esempio intossicazioni da stafilococco aureo e clostridio botulino ecc.);
Tossinfezioni, propriamente dette, dovute alla presenza di microrganismi vivi, non uccisi da cotture o da trattamenti di conservazione che, moltiplicandosi nel corpo umano, producono tossine.
Batteri e alimenti veicoli di infezione: Batteri e alimenti veicoli di infezione Bacillus cereus: riso, carne
Campylobacter jejuni: pollo, tacchino
Clostridium botulino:
clostridim perfringens:
salmonella:
vibrio (colerae e parahaemoliticus): prodotti ittici
staphilococco aureus: tutti i tipi di carne, prodotti ittici
yersinia enterocolitica: carne suina, volatili, latte
Alimenti ad alto rischio: Alimenti ad alto rischio Sono quelli che favoriscono lo sviluppo di batteri nocivi e non
vengono sottoposti ad adeguata cottura.:
carne e pollame cotto
sughi e brodi a base di carne
latte, panna, creme pasticcere e prodotti caseari
prodotti a base di uova, uova cotte
frutti di mare e prodotti ittici
riso cotto
I cibi cotti infatti possono avere ancora una carica batterica che se
pur bassa in alcune ore a temperatura ambiente può aumentare fino
a livelli critici.
Possono contenere le spore che hanno resistito alla cottura
E’ importante quindi la cosidetta riattivazione.
Salmonella: Salmonella Alimenti coinvolti: carne, uova, latte e derivati, pesce, molluschi (soprattutto se crudi,poco cotti o lasciati parecchio tempo a T ambiente)
habitat: intestino di uomo e animali
incubazione: 10-24 ore
sintomi: diarrea, vomito,dolori addominali, febbre
temperatura battericida: >75°C al cuore per 3-4 minuti
temperatura ottimale di crescita: 30-43°C
prevenzione: lavarsi le mani e usare per l’asciugatura materiale a perdere; usare piani di lavoro e utensili adeguatamente puliti; evitare contaminazioni crociate fra alimenti; conservare adeguatamente gli alimenti
liofilizzazone non distrugge le salmonelle
nei congelati può rimanere viva per molti mesi
può sopravvivere anche in insaccati e alimenti acidi
Bacillus cereus - produce spore e due tipi di tossine : Bacillus cereus - produce spore e due tipi di tossine Alimenti coinvolti: soprattutto alimenti di origine vegetale, riso, carne, latte e derivati, sughi e brodi soprattutto se poco cotti e conservati a T ambiente
habitat: ubiquitario
incubazione: con tossina termostabile - 1/5 ore; con tossina termolabile - 8/16 ore
sintomi: con tossina termostabile- vomito e dolori addominali; con tossina termostabile - diarrea e dolori addominali
temperatura battericida: le spore sono molto termoresistenti
temperatura ottimale di crescita: 30-50°C
prevenzione:impedire la produzione di spore conservando l’alimento a T> di 4°C
Staphilococco aureus - tossina termoresistente: Staphilococco aureus - tossina termoresistente Alimenti coinvolti: carne, uova, pollame, pesce, molluschi, latte (soprattutto creme, patè, pasticcini, maionesi)
habitat: bocca, naso, gola, ferite,occhi, foruncoli, orecchie umane; corpo animale
incubazione: 2-3 h
sintomi: nausea, vomito ripetuto, dolori addominali, manca la febbre.
temperatura battericida: sopra i 60 °C per i batteri, oltre i 95°C per le tossine
temperatura ottimale di crescita: 30-40°C
prevenzione: evitare di conservare alimenti a temperatura ambiente e quindi il moltiplicarsi di batteri e produzione di tossine. Evitare l’eccessiva manipolazione dei cibi che aumenta il rischio di trasferimento del batterio sui cibi.
Clostridium perfringens - produce le spore e un enterotossina - anaerobio: Clostridium perfringens - produce le spore e un enterotossina - anaerobio Alimenti coinvolti: carni e sughi conservati a temperatura ambiente
habitat: feci umane e animali, terreno
incubazione: 8-24 h
sintomi: dolori addominali e diarrea; no vomito e febbre
temperatura battericida: la spora è termoresistente
temperatura ottimale di crescita: 43-47 °C
prevenzione: approfondita pulizia (uso servizi igienici, eviscerazione animali, ; evitare contaminazioni crociate separando le preparazioni; evitare di fare prolificare batterio con produzione di spore e perciò di lasciare cibi a temperatura ambiente; raffreddare rapidamente i cibi; riattivare sempre con T maggiore di 70 °C
Clostridium botulinum- produce spore e una tossina potentissima - anaerobio: Clostridium botulinum- produce spore e una tossina potentissima - anaerobio Alimenti coinvolti: cibi in scatola o sottovetro non adeguatamente sterilizzati (conserve casalinghe),carni, pesci, molluschi
habitat:suolo
incubazione: 12-36h
sintomi: nausea, vomito, prurito, difficoltà alla vista, alla parola, alla muscolatura fino alla morte per asfissia.
temperatura battericida: ebollizione per 15 minuti
temperatura ottimale di crescita: 10-45°C
prevenzione:accurata pulizia materie prime, adeguati tempi di cottura e temperature, adeguata ebollizione delle conserve casalinghe, non assaggiare mai conserve con rigonfiamento, cattivo odore o aspetto.
Listeria monocitogenens:: Listeria monocitogenens: Alimenti coinvolti: latte e suoi derivati
habitat: mondo animale e vegetale, l’uomo è portatore sano intestinale al 15%
temperatura di crescita batterica: 2-8°C (in frigorifero)
sintomi: febbre, cefalea,tremori, faringiti
prevenzione: separazione tra zona di materia prima e zona di preparazione, adeguata pulizia, adeguata igiene del personale
Donne gravide, neonati, malati di tumore, emodializzati o persone con sistema immunitari compromesso costituiscono i soggetti a rischio maggiore
Yersinia enterocolitica: Yersinia enterocolitica Alimenti coinvolti: carne
habitat: uomo e animali (maiale)
temperatura di crescita batterica: 2-8°C (in frigorifero)
prevenzione:prevenzione: separazione tra zona di materia prima e zona di preparazione, adeguata pulizia, adeguata igiene del personale
Vibrio parahaemoliticus: Vibrio parahaemoliticus Alimenti coinvolti: pesce,molluschi, crostacei (soprattutto crudi)
Habitat: sedimenti di acque marine e costiere
incubazione: 15 ore
sintomi: diarrea,vomito, dolori addominali, febbre
prevenzione: separazione fra materie prime e zona lavorazione, cottura a fondo degli alimenti
Micotossine: vengono prodotte da funghi come l’Aspergillus flavus, A. parasiticus: Micotossine: vengono prodotte da funghi come l’Aspergillus flavus, A. parasiticus Alimenti coinvolti:cereali conservati in ambienti caldi e umidi
sintomi: tumori o altre patologie degenerative a carico del fegato
Sono diffuse nei paesi tropicali
Malattie alimentari sostenute da virus: Malattie alimentari sostenute da virus
Epatite virale “A”
E’ una malattia infettiva sostenuta da un virus che colpisce il fegato.
L’epatite virale di tipo “A” può essere prevenuta adottando comportamenti alimentari corretti, validi anche per prevenire altre malattie a trasmissione oro fecale, che tengono conto di accurate misure igieniche
Rischio Chimico e Rischio allergico : Rischio Chimico e Rischio allergico
Malattie causate da intolleranze alimentari
Sono manifestazioni allergiche a uno più alimenti o a sostanze chimiche, aggiunte all’alimento per conservarlo o per renderlo più appetibile e presentabile (additivi), o, involontariamente presenti.
Si tratta di una situazione abbastanza comune nell'infanzia, la cui frequenza tende a ridursi nell'età adulta.
D.lgs.155/97: D.lgs.155/97 "Il responsabile dell'industria alimentare deve individuare ogni fase che potrebbe rivelarsi critica per la sicurezza degli alimenti e deve garantire che siano individuate, applicate, mantenute ed aggiornate le adeguate procedure di sicurezza avvalendosi dei principi su cui è basato il sistema di analisi dei rischi e di controllo dei punti critici HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points)"
HACCP: Hazard Analysis and Critical Control Point: HACCP: Hazard Analysis and Critical Control Point ……..in altre parole……... Analisi dei rischi
e controllo dei punti critici
Slide43: I principi sui quali si basa l'elaborazione di un piano HACCP sono i seguenti:
a) analisi dei potenziali rischi microbiologici per gli alimenti;
b) individuazione dei punti in cui possono verificarsi dei rischi per gli alimenti;
c) decisioni da adottare riguardo ai punti critici microbiologici individuati, cioè a quei punti che possono nuocere alla sicurezza dei prodotti;
d) individuazione ed applicazione di procedure di controllo e di sorveglianza dei punti critici;
e) riesame periodico, ed in occasione di variazioni di ogni processo e della tipologia d'attività, dell'analisi dei rischi, dei punti critici e delle procedure di controllo e di sorveglianza.
Slide44: Selezione materie prime utilizzate
Ricevimento e stoccaggio materiali
lavorazione alimenti da cuocere
lavorazione alimenti crudi
Distribuzione
Detersione e sanificazione
Bisogna individuare le fasi in cui è
suddivisa la produzione
Slide45: Selezione materie prime utilizzate
1. Bisogna selezionare accuratamente le materie prime utilizzate che
devono quindi essere accuratamente etichettate.
L’etichetta ci deve dire:
provenienza dell’alimento (nazione, stabilimento di produzione)
data di scadenza
numero di lotto
eventueli altre caratteristiche richieste
Nel caso della carne l’etichetta deve indicare dove l’animale è nato,
dove è stato allevato, dove è stato macellato.
Slide46: Ricevimento e stoccaggio materiali 1. Al ricevimento dei materiali bisogna verificarne l’idoneità e
la corrispondenza alle caratteristiche richieste:
adeguata etichettatura
rispetto della catena del freddo per prodotti refrigerati e surgelati (ve-
rificare le temperature mediante apposito termometro a sonda)
integrità delle confezioni
aspetto (colore, odore) conforme
2. Ogni oggetto va poi riposto immediatamente nel locale adibito alla
conservazione soprattutto nel caso di prodotti surgelati o refrigerati.
3. Giornalmente vanno verificate le temperature di frigorifero e conge-
latore per assicurarsi che mantengano quelle adeguate al tipo di prodotto.
Slide47: 4. Ogni tipo di prodotto va conservato separatamente dagli altri. Si avrà
quindi una cella o uno scomparto per:carni rosse, uno per carni bianche,
uno per latticini, uno per verdure e frutta.
Ogni alimento infatti veicola batteri diversi.
In questo modo si evitano contaminazioni crociate fra alimenti e si
garantisce ad ogni alimento il mantenimento della sua T ideale.
Temperature di conservazione: Temperature di conservazione Carne 2°C-6°C (max 8°C durante il trasporto breve)
formaggi freschi 2°C-6°C (max 14°C durante il trasporto breve)
latte 2°C-6°C (max 9°C durante il trasporto breve)
Frutta, Verdure, uova 4°C-8°C
prodotti surgelati -18°C (margine di 3°C per il trasporto)
Slide49: lavorazione alimenti da cuocere Scongelamento:
non deve superare le 12 ore e deve avvenire a
bassa temperatura. Meglio in frigorifero a 4 °C.
Può essere condotto anche sotto acqua fredda (13°C)per non più di 20 minuti, lasciando il prodotto nel suo involucro e cucinandolo subito dopo.
Il liquido di scongelamento può avere carica batterica. Non
deve essere a contatto con l’alimento che deve essere
posto su una griglia in fondo al frigorifero in modo
da non colare su altri alimenti.
Non si può ricongelare.
Slide50: Cottura:
la temperatura al cuore deve raggiungere gli 80°C.
E’bene riattivare una sola volta.
Raffreddamento dopo cottura:
deve essere rapido.
Per carne compatta: +10°Cin meno di 6 ore.
Per macinati, prodotti a base di riso, cereali, patate:
+10°C in meno di 3 ore
Slide51: lavorazione alimenti crudi
Per questi prodotti riveste un ruolo fondamentale oltre che
l’accurata conservazione in frigorifero anche l’accurato lavaggio.
E’ estremamente importante non fare entrare questi alimenti
in contatto con quelli ad alto rischio.
Slide52: Distribuzione e manipolazione degli alimenti Avere mani pulite (è importante l’accurato lavaggio dopo
aver usato i servizi igienici, dopo essersi soffiati il naso,
dopo aver toccato alimenti non lavati o ad alto rischio) o
usare guanti monouso.
Avere un abbigliamento adeguato: divisa ordinata e pulita
cuffia di protezione per i capelli.
Usare i guanti soprattutto in caso di tagli o escoriazioni alle
mani
In caso si sia affetti da tosse, raffreddore, influenza, è bene
usare le mascherine
Non bisogna portare anelli, bracciali, orecchini, in quanto
potrebbero cadere nelle pietanze
Lavaggio mani: Lavaggio mani Circa il 16% del personale addetto non lo fa di abitudine.
Bagnare mani e avambracci con acqua calda
applicare il sapone, sfregare, usare lo spazzolino per le unghie
risciacquare con acqua calda
ripetere l’operazione di lavaggio e risciacquo
asciugare con asciugamani monouso o getto di aria calda
Slide54: Sanificazione Si compone di:
risciacquo preliminare per eliminare i grossi residui
detersione: in questa fase si asportano gran parte dei microorganismi;
si asporta lo sporco tramite detergenti; la superficie deve risultare
otticamente pulita (non unta al tatto, senza residui, senza cattivi odori)
e uniformemente risciacquata.
disinfezione: si attua con prodotti battericidi che distruggono i
batteri patogeni in breve tempo; è importante rispettare un adeguato
tempo di contatto tra disinfettante e superficie (da 10 min a 1 h)
Nella struttura devono essere presenti le schede tecniche dei prodotti utilizzati con indicate:-caratteristiche-composizione-adeguatezza all’uso previsto- per i disinfettanti numero di registrazione al Ministero della salute e presidio med. Chirurgico -norme di sicurezza per l’uilizzo e la conservazioneE’importante alla fine della sanificazione rimuovere il prodotto per evitare contaminazione chimica degli alimenti.: Nella struttura devono essere presenti le schede tecniche dei prodotti utilizzati con indicate: -caratteristiche -composizione -adeguatezza all’uso previsto - per i disinfettanti numero di registrazione al Ministero della salute e presidio med. Chirurgico -norme di sicurezza per l’uilizzo e la conservazione E’importante alla fine della sanificazione rimuovere il prodotto per evitare contaminazione chimica degli alimenti.
Decalogo del buon alimentarista : Decalogo del buon alimentarista
Curare l’igiene della persona e del vestiario;
Lavarsi e disinfettarsi le mani spesso e volentieri (dopo l’uso dei servizi igienici, dopo essersi soffiato il naso) e usare sapone erogato da un distributore e asciugamani a perdere.
Astenersi dalla manipolazione dei cibi se si è affetti da raffreddore, mal di gola, da lesioni pustolose alle mani. In caso di necessità, proteggersi il naso e la bocca con mascherina e le mani con guanti a perdere.
Tenere i locali di lavoro, di deposito e di vendita in condizioni di perfetta pulizia e ben aerati.
Lavare con soluzioni detergenti e disinfettanti i piani di lavoro, gli utensili, i macchinari, almeno alla fine di ogni turno di lavoro.
Decalogo del buon alimentarista : Decalogo del buon alimentarista
Tenere gli alimenti a temperature inadatte alla moltiplicazione dei germi.
Ricordare che gli alimenti più a rischio nel provocare tossinfezioni sono: carni tritate, carni da consumare crude, minestre e pietanze a base di carne o in brodo di carne, pesci e frutti di mare, uova e cibi a base di uova, latte e latticini.
Proteggere gli alimenti mediante vetrinette, espositori, banchi, per impedire qualunque contaminazione anche da parte di clienti.
Evitare di toccare i cibi con le mani, usando invece forchette, cucchiai, spatole ed altri oggetti idonei allo scopo.
Tenere lontano mosche, topi e insetti (rifiuti in contenitori chiusi, reticelle alle finestre).